Ho sempre condotto una vita piuttosto spensierata. Sì, avevo un’istruzione superiore, un buon lavoro, un appartamento e una macchina.
Ma non avevo una compagna o nemmeno una fidanzata. Per qualche motivo, questo stile di vita era molto attraente per le ragazze e ne ho approfittato.
Trascorrevo i miei fine settimana lontano da casa e dal lunedì al venerdì ero di nuovo un bravo dipendente e un bravo figlio.
E un giorno ho avuto una sorpresa enorme: uscendo dal mio appartamento, ho trovato un marsupio con un bambino che dormiva profondamente al suo interno.
All’inizio ho pensato fosse uno stupido scherzo di qualcuno, ma poi ho trovato una nota stampata. Diceva che quella era mia figlia e il nome della bambina era Valeria.
Stavo vivendo uno shock e ho iniziato a chiamare mia madre, che ha promesso di arrivare rapidamente. E ho dovuto portare la bambina a casa e lasciare il lavoro.
Non c’era assolutamente alcun indizio sull’identità della madre di Valeria. In quel momento, la bambina ha iniziato a piangere ed io semplicemente non sapevo cosa fare.
L’ho presa in braccio e ho cercato di cullarla, ma invano. Venti minuti dopo, mia madre è arrivata. Aveva già comprato una bottiglia, del latte in polvere e persino i pannolini.
Valeria ha mangiato e si è addormentata profondamente, e io e mia madre abbiamo iniziato una conversazione seria.
Dovevo finalmente calmarmi e iniziare a pensare con la mia testa, considerando la mia età. Se la bambina era mia, non avrei rinunciato all’impegno.
La madre di Valeria non è mai stata trovata, nonostante siano state controllate tutte le cliniche e le maternità. Non era chiaro chi fosse e dove cercarla.
Nemmeno la polizia è riuscita a scoprire nulla. Ma il test del DNA ha confermato completamente la mia paternità. E sono diventato padre, la mia vita è cambiata radicalmente.
Mia madre mi ha insegnato come fasciare, nutrire, fare il bagno e cambiare il pannolino. Mi ha aiutato, ma viviamo ancora da soli con mia figlia.
All’inizio è stato davvero insopportabile: notti insonni, pianti quando non si sa cosa vuole o cosa le fa male.
Il primo dentino con febbre oltre i 38 gradi mi ha fatto diventare grigio in una notte, il medico mi ha un po’ tranquillizzato.
Io, adulto, piangevo insieme alla bambina quando non riuscivo a lenire i colici. Il pediatra della nostra zona ci visitava quasi ogni due giorni, dava consigli, tranquillizzava il „papà pazzo”.
Col tempo io e mia figlia abbiamo iniziato a capirci meglio, ora è cresciuta ed è semplicemente meravigliosa.